Scopri Heraion alla Foce del Sele a Paestum

Heraion alla Foce del Sele

Heraion alla foce del Sele è un antico santuario della Magna Graecia dedicato alla dea Era.
Chiamato anche tempio di Hera Argiva, è situato alla foce del fiume Sele, a 9 km da Paestum.
A seguito dell’avanzamento della costa, il santuario è attualmente a circa 1,5 km dal mare.
Venne fondato agli inizi del VI secolo a.C. dai greci provenienti da Sibari e dedicato alla dea protettrice della navigazione e della fertilità.
In un primo momento era utilizzato per culti all’aperto, in un’area sacra dotata di un altare e delimitata da portici.
Successivamente, alla fine del VI secolo, si procedette alla costruzione di un grande tempio, probabilmente ottastilo e periptero, a cui vennero aggiunti due altari monumentali.
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Heraion alla foce del Sele a Paestum


Il periodo di massimo splendore si registrò dopo l’arrivo dei lucani, alla fine del V secolo a.C. Vennero costruiti nuovi edifici, un nuovo portico e un edificio per riunioni. A distanza venne edificato un edificio quadrato in cui sono stati rinvenuti numerosi pesi da telaio e dove si è ipotizzato che le donne tessessero il peplo per la statua di culto offerto alla dea con processione annuale.
Il santuario sopravvisse fino al II secolo d.C., in progressiva decadenza. Fino all’impaludamento della zona: dopo quel frangente si perse gradualmente ogni forma di memoria della sua ubicazione.
Il santuario venne riportato alla luce tra il 1934 e il 1940, con gli scavi di Umberto Zanotti Bianco e Paola Zancani Montuoro.

Il Museo Heraion alla foce del Sele


Nel corso degli scavi vennero rinvenute circa settanta metope con raffigurazioni scolpite in arenaria locale.
Quaranta di questi appartengono a un ciclo più antico e dovevano decorare edifici oggi non più riconoscibili. Queste metope raffigurano episodi del mito delle dodici fatiche di Eracle e del ciclo Troiano, ma anche di Giasone e di Oreste.
Il ciclo più recente, di 30 metope, raffigura delle fanciulle danzanti rese a bassorilievo.
Le metope sono collocate nel Museo Archeologico Nazionale di Paestum.
Gli scavi del santuario hanno restituito numerosi doni votivi, in gran parte statuette in terracotta raffiguranti la dea.
Accanto a questi anche una grande fossa con circa seimila oggetti tra statuette in terracotta e piccoli oggetti in bronzo databili tra il IV e il II secolo a.C.
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